Caivano - Istituto Italiano dei Castelli - Sezione Campania

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Caivano
Il castello di Caivano   sorge all’interno del centro abitato, in posizione pianeggiante,  ad uno dei vertici del nucleo insediativo medievale.

Notizie storiche                    
Il primitivo villaggio sorse nei pressi del castello di S. Arcangelo (oggi distrutto) e solo in seguito si sviluppò l’insediamento di Caivano, che si formò probabilmente ad opera dei profughi della città di Atella e fu presto cinto di mura ai cui angoli furono successivamente erette quattro torri per potenziare l’impianto difensivo. Agli inizi dell’ottavo  secolo il borgo apparteneva al ducato di Capua passando successivamente ai normanni di Aversa. Il castello di Caivano fu eretto al tempo della dominazione angioina, probabilmente quando ne era feudatario Mustarola Antiquini (1269) al quale successe Bartolomeo Siginulfo. Tra i successivi proprietari del feudo vanno menzionati Marino di Santangelo conte di Sarno (1417), Giovanni Antonio Marzano duca di Sessa (1452) E Onorato Gaetani conte di Fondi (1504). La costruzione del castello, probabilmente eretto nella seconda metà del XIII secolo, fu resa necessaria dal distacco dal feudo di S. Angelo, ed ebbe caratteristiche tali da consentirgli di resistere validamente all’assedio aragonese del 1441 per la conquista del regno. Nel secolo successivo fu trasformato in residenza, così come è testimoniato da una descrizione dell’epoca che lo definisce “buen castillo de abitacion”.
Oggi la cinta muraria del borgo si conserva soltanto in parte mentre il castello, molto trasformato, ospita gli uffici comunali.

Dati caratteristici         
Il castello è ubicato in posizione esterna alle mura del borgo, sul lato occidentale, e mostra un impianto rettangolare regolare con torri a sezione circolare disposte ai vertici del perimetro difensivo. Tra una torre e l'altra si sviluppano corpi di fabbrica su tre livelli, di altezza quasi pari a quella delle torri, sui cui prospetti si aprono numerose finestre di epoca rinascimentale con le tipiche modanature dell’epoca.  le modificazioni avvenute in tale periodo sono evidenti anche nella nuova configurazione spaziale, testimoniante il passaggio da struttura eminentemente difensiva a dimora feudale. Le cortine murarie originarie sono ormai scomparse mentre si conserva un piccolo cortile interno.  Una delle torri, quella fiancheggiante l'ingresso, presenta una sezione maggiore, individuandosi presumibilmente come mastio.  Le torri, risultanti prive di scarpatura, sono  espressione dell’architettura militare angioina, con apparato  a sporgere continuo con archetti e beccatelli per l’esercizio  medievale della difesa piombante. I danni prodotti dalla seconda guerra mondiale hanno portato purtroppo alla ricostruzione di alcune parti del castello con dubbi risultati soprattutto per quanto concerne il rifacimento del coronamento di alcune torri. L'ingresso è fiancheggiato da alcune feritoie per armi da fuoco dalla caratteristica configurazione a bocca condivisa.

Bibliografia minima
C. Caniglia  Rispoli, L. Santoro, Le opere fortificate della Campania.  Catalogo della mostra, , II ed., Napoli, 1972
L. Santoro , Castelli angioini ed aragonesi nel regno di Napoli, Milano, 1982

Autore scheda: Luigi Maglio
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