Fortificazioni della Campania - Architettura minore fortificata - Istituto Italiano dei Castelli - Sezione Campania

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Storia delle fortificazioni
Architettura minore fortificata
Accanto alle tipologie di architettura militare più note, quali quelle delle cinte urbiche, dei castelli e delle torri costiere, se ne possono individuare altre,  cosiddette minori, riconoscibili nelle costruzioni di natura frequentemente rurale o abitativa, adattate per secondari scopi difensivi, tutte accomunate dall'essere sorte spontaneamente e per mano privata. Si tratta delle masserie ortificate, delle case forti, delle torri difensive, etc. Costruzioni  erette a partire dall'epoca aragonese, ma soprattutto  nei  secoli  successivi, XVI – XVIII, fino al XIX secolo,  adatte a fronteggiare la minaccia di bassa intensità costituita dalle incursioni dei pirati barbareschi cui si sovrapponeva quella del brigantaggio locale. Le grandi masserie, luoghi di concentrazione delle riserve di grano ed olio, potevano costituire uno degli obiettivi privilegiati da parte delle bande di predoni, per cui la necessità d dotarle di accorgimenti difensivi, per lo più costituiti da garitte ubicate lungo i vertici del perimetro, archibugiere e piccole cannoniere. Le case forti o case torri, costruzioni spesso situate in zone isolate, ma a volte ubicate anche nei centri abitati, erano caratterizzate dall'esigenza di sventare incursioni notturne miranti sovente al rapimento di ricche famiglie a scopo di riscatto; spesso l'elemento difensivo era caratterizzato da una torre di concezione arcaica (si pensi alla concentrazione di torri con funzione abitativa presenti nella penisola sorrentina) a volte inglobata nella struttura residenziale, ma poteva avere anche elementi tipologici diversi, con l'utilizzazione anche qui di garitte difensive. C'erano inoltre le grandi torri erette da potenti famiglie locali, intorno alle quali si raccoglievano nuclei edilizi più o meno consistenti. Queste costituivano la cosiddetta “seconda linea di difesa” (si pensi ad esempio alla Torre dei Franchi a Soccavo, a Torre S. Chiara a Monte Ruscello, oppure a Torre S. Severino a Licola) che integrava la prima linea rappresentata dalle torri vicereali.
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